Questo monumento si trova all’estremità del molo San Carlo (ora molo Audace) ma quello che si può ammirare non è l’originale costruito completamente in pietra calcarea e posizionato nel 1860 quando Trieste faceva parte ancora dell’Impero austro-ungarico ma è quello collocato nel 1925 il cui disco, montato su una colonna di pietra istriana d’Orsera, è stato creato con il bronzo fuso dei cannoni austro-ungarici frutto di preda bellica. Sopra di esso sono incise le direzioni di provenienza dei venti nonché i punti cardinali.
Ristrutturato dopo i danni subiti durante il II° conflitto mondiale, è stato rimesso dove si trova ora nel 1949; la data in numeri romani MCMIL incisa sulla colonna, non ben leggibile causa un atto vandalico, (nel 2024 è stato rimosso) ha lo scopo di ricordare l’anno di ripristino dell’opera; merita percorrere i 246 metri del molo che ci separano da essa per vederla.
La scritta che vi è incisa sopra il disco e che ricorda l’approdo del cacciatorpediniere Audace, è stata dettata dallo scrittore e giornalista triestino Silvio Benco; il punto cardinale Est-Nord-Est, direzione di provenienza della Bora, l’impetuoso vento di Trieste, è evidenziato da un bassorilievo che allegoricamente la raffigura.